Anche il fondo sovrano di Abu Dhabi interessato agli aeroporti di Comiso e Catania
Nelle scorse settimane era emersa in via ufficiale anche l’attenzione di Mundys, nonché come indiscrezione quella di Toscana Aeroporti e F2i

La privatizzazione di Sac, società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso, fa gola anche ad Adq, il fondo sovrano di Abu Dhabi.
Lo riferisce Reuters, che ha raccolto l’indiscrezione da due diverse fonti vicine al dossier. A inizio settembre un segnale di interesse per le attività dei due scali siciliani era stato espresso in via ufficiale da Mundys (la ex Atlantia, prima ancora Autostrade Spa), per voce del presidente Giampiero Massolo dal forum Ambrosetti di Cernobbio. Il gruppo controlla già gli scali di Fiumicino e Ciampino in Italia, nonché in Francia quello di Nizza Costa Azzurra. Secondo quanto riportato da RaiNews, anche Toscana Aeroporti (che gestisce gli scali di Roma e Firenze) e F2i (che tra le altre cose ha partecipazioni in quelli di Orio al Serio, Napoli e Torino) hanno mostrato attenzione per l’operazione.
La quale però, al momento, ancora non è ufficialmente partita. Il relativo bando potrebbe essere pubblicato entro la fine del mese, a seguito di un via libera da parte di Enac.
Sac, le cui azioni sono detenute da, è ad oggi titolare di una concessione per Catania in scadenza al 2049 e come detto controlla anche l’aeroporto di Comiso, per il quale è in corso un progetto per svilupparne le attività nel segmento merci. Alcune indiscrezioni riferiscono che la quota in via di cessione, comunque di maggioranza assoluta, potrebbe collocarsi tra il 51% e il 61%. Complessivamente, gli asset in via di privatizzazione avrebbero un valore compreso tra i 500 e i 600 milioni di euro.
L’indiscrezione relativa all’interesse di Adq non ha trovato conferme ufficiali, ma è stata salutata positivamente a Reuters da Antonino Belcuore, vertice della Camera di Commercio del Sud Est, che detiene il 60,6% della società. Alla agenzia di stampa, Belcuore ha evidenziato che questo dimostra l’importanza dell’asset e che il percorso verso la privatizzazione è “quello giusto da continuare a perseguire”.
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