Crescono le spedizioni aeree da e per Europa (+13,9%) ed Estremo Oriente (+7,2%) nel primo trimestre 2025
Anama nel suo convegno annuale ha illustrato lo stato attuale dei traffici da e per l’Italia e presentato lo studio “L’Europa del cargo aereo: misurare per crescere”

Nel primo trimestre del 2025 le spedizioni aeree italiane hanno registrato una lieve flessione (- 0,4% in termini di tonnellate), dopo un anno di crescita straordinaria (+15% a livello annuo rispetto al 2023).
È quanto emerge dalle analisi elaborate dal Centro Studi Fedespedi in occasione del settimo convegno dell’osservatorio Cargo Aereo, promosso da Anama (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree, nata nel 1957 come sezione aerea della stessa Federazione) insieme al Cluster Cargo Aereo di cui fanno parte anche Assaereo, Assohandlers e Ibar.
Dalle rilevazioni è emerso che le tratte che hanno trainato gli scambi commerciali con l’Italia attraverso i flussi di import/export sono quelle dirette verso l’Europa (+13,9% rispetto allo stesso periodo del 2024), l’Estremo Oriente (+7,2%) e l’Africa 1,7%, mentre sono calati gli scambi con il Centro-Sud America (-14,8%), il Medio Oriente (-5,3%) e il Nord America (-3%). Nonostante la flessione dell’area nel suo insieme, guardando nello specifico agli Stati Uniti, le dinamiche generate dai dazi una crescita delle esportazioni italiane del 6,3%.
“L’incremento dei traffici cargo con l’Estremo Oriente – ha dichiarato il presidente di Anama, Alessandro Albertini – è riconducibile verosimilmente ai traffici e-commerce che stanno impattando sulla modalità operativa classica del trasporto aereo nazionale e richiedono a tutti gli operatori della filiera uno sforzo di ripensamento e flessibilità a beneficio di tutte le tipologie di traffico gestite dagli hub aeroportuali”. Spostandosi dall’altra parte del mondo, l’aumento degli scambi con gli Usa è legato alla decisione degli importatori ad anticipare gli ordini per evitare il pagamento di tariffe più alte, con effetti quali il congestionamento degli hub logistici e il boom di noli. “In questo scenario così sfidante riteniamo che lavorare sull’efficienza dei servizi sia imprescindibile tramite lo sviluppo di sistemi di digitalizzazione dei processi e rinnovando gli strumenti di misurazione delle performance – come la Carta dei Servizi Merci, come abbiamo messo a tema nel nostro convegno dell’osservatorio Cargo Aereo” ha aggiunto Albertini.
Proprio a questo tema è stato dedicata l’edizione 2025 del convegno – non a caso quest’anno dal titolo ‘L’Europa del cargo aereo: misurare per crescere’ – che ha messo al centro il tema della qualità erogata dagli aeroporti nella gestione delle merci, partendo da uno studio dedicato alla mappatura delle carte dei servizi dei principali aeroporti europei (a cura di Ptsclas) con l’obiettivo di promuovere nel mercato italiano i benefici di questo strumento in termini di potenziamento dell’efficienza e offrire spunti su eventuali best practice europee da adottare nella nuova Carta dei Servizi Merci.
Tornando all’analisi dei traffici, lo studio ha confermato come questi per la maggior parte si concentrino negli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, con il primo che rappresenta il primo hub italiano e il nono in Europa. Sia lo scalo milanese che quello romano nel primo trimestre del 2025 hanno confermato volumi di traffico in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente (-0,3% per entrambi). Quanto alle rotte, Malpensa registra i massimi scambi con Hong Kong, Doha e Lipsia, mentre Fiumicino ha come primi partner gli aeroporti di New York, Dubai e Doha.
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