In pausa lo stop ai dazi ‘reciproci’ di Trump
Sale nel frattempo l’incertezza rispetto alle negoziazioni in corso tra gli Usa e i partner commerciali

La corte d’appello federale Usa cui si è immediatamente rivolta ieri l’amministrazione Trump nel tentativo di annullare il blocco ai dazi ‘reciproci’ annunciati lo scorso 2 aprile ha concesso uno stop temporaneo nell’implementazione della misura, in attesa di pronunciarsi nel merito.
La ‘sospensiva’ garantita dalla U.S. Court of Appeals for the Federal Circuit consentirà a questa di poter valutare il ricorso presentato dall’esecutivo. Nel provvedimento la corte ha anche ordinato agli attori dei casi sottoposti di rispondere entro il 5 giugno e alla amministrazione Usa entro il 9 giugno. Nel concreto, questo significa che le autorità potranno continuare a riscuotere i dazi in questione, ovvero quelli del 10% annunciati sulle importazioni da diversi paesi del mondo così come quelli più alti applicati a Canada, Messico e Cina. Il pronunciamento non avrà invece effetti sui dazi acciaio, alluminio e automobili, non toccati dalla decisione di ieri della U.S. Court of International Trade, e che continueranno a restare in vigore perché introdotti su altre basi giuridiche.
“La Corte Suprema deve porre fine a tutto questo per il bene della nostra Costituzione e del nostro Paese”, è stato il Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, che ha aperto il suo briefing di giovedì attaccando i giudici per aver “abusato sfacciatamente del loro potere giudiziario”.
Al di là degli effetti immediati, lo scontro legale e istituzionale che si è aperto negli Usa sta già creando nuova incertezza tra gli operatori economici, mettendo in stand by anche il possibile raggiungimento di accordi bilaterali sul tema dei dazi tra gli Usa e le sue controparti.
Ad aprile la amministrazione Trump aveva dichiarato di voler concludere 90 intese in 90 giorni, obiettivo da cui è ben lontana. Il direttore delle Consiglio economico nazionale della Casa Bianca ha dichiarato al New York Times che i provvedimenti di questi giorni non avranno effetti sulle negoziazioni “perché alla fine le persone sanno che il presidente Trump è serio al 100% e hanno anche già visto che il presidente Trump vince sempre”. Altri funzionari della Casa Bianca hanno precisato che le trattative previste nei prossimi giorni con i principali partner commerciali Usa proseguiranno secondo il programma.
Il Liberty Justice Center, l’organizzazione no-profit che rappresenta cinque piccole imprese che hanno intentato causa per i dazi – ovvero Vos Selections, FishUsa, Genova Pipe, MicroKits Llc e Terry Precision Cycling – ha invece commentato la decisione definendola un passaggio procedurale. A Reuters Jeffrey Schwab, avvocato del centro, si è detto convinto che la corte d’appello, quando si pronuncerà, darà ragione alle piccole aziende rappresentate che hanno subito danni irreparabili a causa “della perdita di fornitori e clienti essenziali, di cambiamenti forzati e costosi alle catene di approvvigionamento consolidate e, soprattutto, una minaccia diretta alla loro stessa sopravvivenza”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY