Spedizioni aeree dalla Cina ancora basse dopo la fine del Capodanno
Secondo Loadstar il rimbalzo osservato invece in paesi vicini indica che la stagnazione è dovuta alle politiche tariffarie di Trump

Il 2025 delle spedizioni aeree – come notato da alcuni osservatori ed evidenziato già da alcuni report – è iniziato in sordina per il comparto e-commerce, cresciuto a gennaio secondo Xeneta solo del 2% su base annua.
Tra le ragioni di questa partenza tiepida la società di analisi aveva ipotizzato il cadere del Capodanno cinese insieme alle politiche tariffarie annunciate da Trump. La fine della festività, ha evidenziato ora Loadstar, non ha però portato con sé una ripresa dei traffici (e a una risalita dei noli), cosa che lascia ipotizzare che a trainarli verso il basso siano i dazi introdotti dalla nuova amministrazione Usa.
Guardando ai volumi delle spedizioni da Cina a Usa, la testata ha infatti osservato una flessione del 20% nella quinta settimana del 2025 (da quella precedente) e del 28% nella sesta (per un calo del 41% anno su anno), mentre quelli con origine da Hong Kong e pure diretti verso gli Stati Uniti hanno registrato un -22% nella quinta settimana e -13% nella sesta. Questa dinamica non si è però osservata in altri paesi dove pure ricorre la festività. O meglio, a fronte di cali del 40-60% nella quinta settimana, questi altri paesi hanno poi vissuto nella sesta un netto rimbalzo (+21% in Corea del Sud, +68% a Taiwan, +31% in Vietnam), che invece non si è visto in Cina.
Guardando ai noli, per le spedizioni dalla Cina all’Europa, WorldAcd ha osservato che questi si sono rivelati stabili, con un calo del 2% nella quinta settimana dell’anno e una ulteriore discesa del 4% in quella successiva a 3,91 dollari/kg. Osservando più da vicino la domanda, un operatore ha riferito di avere ricevuto una richiesta di partecipazione a un tender da parte di una piattaforma e-commerce dai volumi inferiori del 57% a quelli proposti nel gennaio 2024, mentre i voli sono calati numericamente dell’11%. Questo andamento secondo la testata sta anche ormai portando diversi grandi committenti e spedizionieri titolari di contratti per il trasporto aereo a richiedere quotazioni sul mercato spot, se non addirittura a valutare la la risoluzione delle stesse intese.
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