Spedizioni aeree italiane in controtendenza (-0,9%) ad aprile
La flessione ha interessato i principali hub del paese, con l’eccezione di Venezia (+12,3%) e Brescia (+5%)

Se a livello globale il settore delle spedizioni aeree ha vissuto anche ad aprile una fase di crescita (+4,2%), spinta dal frontloading e dal basso costo del carburante, lo stesso non si può dire per l’Italia. Nella Penisola le movimentazioni si sono fermate a quota 102.775 tonnellate, ovvero lo 0,9% in meno che nello stesso mese del 2024. Lo evidenziano i dati diffusi da Assaeroporti e raccolti tra i vari scali italiani, inclusi quelli aderenti ad Aeroporti 2030.
La flessione ha interessato i principali hub del paese, con l’eccezione di Venezia e Brescia che hanno invece riportato forti crescite, rispettivamente del 12,3% (con 5.345,6 tonnellate) e del 5% (a 2.401,3 tonnellate). Chiudono a segno meno Malpensa, che con le 60.618,1 tonnellate gestite ad aprile perde l’1,3% sullo stesso mese del 2024 e Fiumicino, che si ferma a 22.703,3, ovvero il 2,4% in meno. In negativo anche Bologna, che con 4.477,2 tonnellate cala del 5,8%, mentre Bergamo, con volumi in aumento del 7,1%, raggiunge le 2.079,9 tonnellate.
Allargando lo sguardo all’insieme dei primi quattro mesi dell’anno, gli aeroporti italiani risultano aver gestito traffici per 389.065 tonnellate, ovvero l’1% in meno che nello stesso periodo del 2024. Stabili, con tendenza al ribasso, sono le performance di Malpensa (238.967,9 tonnellate, -0,6%) e Fiumicino (77.138,9 tonnellate, -0,9%), mentre Venezia vive un netto rialzo (+4,1%, 17.823,9 tonnellate) che la colloca al terzo posto. In calo sono di contro i volumi di Bologna (17.353,7 tonnellate, -4,7%), mentre Brescia vive una flessione più contenuta (10.375,5 tonnellate, -1,2%). Infine Bergamo, in sesta posizione, registra un aumento (+3,2%) che lo porta a traffici quadrimestrali pari complessivamente a 7.746,6 tonnellate.
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