Poche variazioni nei flussi e-commerce dalle politiche tariffarie Ue e Usa
In un webinar organizzato da Flexport è emerso anche come nel Sud Est asiatico stia crescendo il peso del Vietnam
I flussi e-commerce in arrivo negli Usa e in Ue non stanno subendo e non subiranno variazioni significative con l’entrata in vigore delle nuove politiche tariffarie delle due aree.
E’ quanto emerso da un webinar dedicato al settore del cargo aereo organizzato da Flexport, secondo quanto riportato in sintesi da AirCargoNews.
In particolare gli analisti intervenuti all’incontro hanno spiegato di ritenere che la nuova regolamentazione Ue sull’e-commerce – ovvero l’eliminazione del regime del de minimis, che potrebbe diventare operativa dal novembre 2026 – non cambierà in modo significativo il mercato. Parallelamente, i rappresentanti di Aevan, società di market intelligence per il settore aereo e logistico che pure ha partecipato al webinar, hanno rilevato come ad oggi i flussi di prodotti acquistati tramite commercio elettronico diretti verso gli Usa siano tornati al 90% dell’epoca pre-dazi.
Nel corso del webinar il responsabile della divisione aerea di Xeneta, van de Wouwha fornito poi alcune previsioni generali sull’andamento del settore nel 2026, affermando di aspettarsi una sua maggiore volatilità, ma anche che i dazi effettivamente applicati saranno inferiori ai livelli annunciati. Alexis Boutet, vice presidente dell’area trasporto aereo merci di Flexport, ha detto di attendersi una crescita dei volumi a una sola cifra nel corso del 2026, a fronte di una capacità disponibile leggermente più elevata che eserciterà pressione al ribasso sulle tariffe. L’analista ha aggiunto di aspettarsi un maggiore slancio nella seconda metà dell’anno.
Interessante infine anche quanto emerso in un focus dedicato in particolare all’andamento delle spedizioni dal Sud Est asiatico. I rappresentanti di Aevan hanno mostrato che la domanda da quest’area verso gli Stati Uniti ha continuato a crescere per tutto il 2025, riequilibrandosi però al suo interno tra quella originata dalla Cina e quella relativa a spedizioni in uscita da altri paesi. In particolare, è significativo il fatto che il Vietnam sia diventato un partner commerciale chiave degli Stati Uniti per l’invio di laptop, superando Pechino a marzo, e che relativamente alle spedizioni di smartphone, i volumi in uscita da Cina, Vietnam e India siano ormai equivalenti. In questo quadro, resta da sciogliere, per il settore, il nodo della capacità di stiva in uscita da questi ultimi due paesi, più limitata rispetto a quella offerta in partenza dalla Cina.
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