Audusseau (AirFrance Klm): “In estate estenderemo il network cargo all’aeroporto di Napoli”
AirFrance Klm Martinair Cargo, uno dei vettori aerei più attivi in Italia nel business del trasporto merci, si prepara ad allargare il network di aeroporti serviti per il cargo nel nostro paese. Lo rivela in questa intervista rilasciata a AIR CARGO ITALY Vincent Audusseau, direttore di Air France-KLM-Martinair Cargo per Italia e Svizzera. Mr. Vincent […]
AirFrance Klm Martinair Cargo, uno dei vettori aerei più attivi in Italia nel business del trasporto merci, si prepara ad allargare il network di aeroporti serviti per il cargo nel nostro paese. Lo rivela in questa intervista rilasciata a AIR CARGO ITALY Vincent Audusseau, direttore di Air France-KLM-Martinair Cargo per Italia e Svizzera.
Mr. Vincent Audusseau partiamo subito dalle ultime novità: quale sarà la prossima città italiana servita dal vostro network per quanto riguarda il cargo?
“In questo periodo abbiamo in piedi due nuovi progetti. Il primo era Ancona, destinazione che abbiamo iniziato a servire dallo scorso autunno e che adesso ha una frequenza giornaliera con servizio di trasporto aviocamionato verso Roma Fiumicino e verso Bologna. In estate, inoltre, abbiamo il grande progetto di aprire i servizi cargo anche sull’aeroporto di Napoli che è già oggi servito con tre voli giornalieri di AirFrance nel periodo estivo.”
Il network di Air France-Klm-Martinair Cargo nel nostro Paese come è strutturato?
“In Italia serviamo via aereo o via camion dieci scali per il trasporto merci che sono Segrate, Malpensa, Torino, Genova, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Ancona. Presto, come detto, si aggiungerà anche Napoli. Cinque di questi aeroporti sono inseriti anche nel network dei trasporti espresso (Malpensa, Genova, Venezia, Bologna e Roma). In generale il 95% delle merci viene movimentata via camion da e per l’Italia e circa il 5% (soprattutto colli di piccole dimensioni) direttamente via aerea. I servizi aviocamionati di AirFrance collegano l’Italia con gli hub di Parigi e di Nizza (quest’ultimo per noi è un aeroporto che consideriamo parte del network italiano), mentre per Klm l’hub europeo è Amsterdam.”
Quante persone lavorano per il vostro gruppo in Italia?
“In totale sono 48 gli addetti diretti impegnati nel cargo per AirFrance Klm Martinair in Italia e i due uffici principali si trovano a Milano Segrate (competente su tutto il Nord Italia) e a Firenze (per coprire il Centro-Sud Italia da Bologna in giù).
Operiamo sul territorio italiano senza Gsa e seguiamo tutta l’attività operativa internamente: negoziazioni, condizioni tariffarie, rapporti con i clienti, ecc. Ci avvaliamo di diversi handler nei vari aeroporti italiani (Beta Trans, Bcube e Save) così come abbiamo diversi provider per i collegamenti via camion (Koinè, Jan de Rijk, Bergwerff, Kim Johansen e Vercesi).”
Qualche numero sui volumi di merce movimentati in Italia?
“Annualmente trasportiamo in export circa 35.000 tonnellate dall’Italia e i volumi sono quasi perfettamente bilanciati fra AirFrance e Klm. Nel 2017 siamo cresciuti in termini di merce spedita del 10-12%.”
Quali sono le specializzazioni di AirFrance Klm Martinair cargo dal punto di vista merceologico?
“Abbiamo un grande know how ad esempio nel settore farmaceutico con un pharma desk dedicato e, grazie al nostro portale myCargo, stiamo lavorando per offrire al cliente la possibilità di tracciare in tempo reale la temperatura di una spedizione durante il viaggio. Abbiamo poi competenze specifiche per quanto riguarda il trasporto aereo di prodotti freschi, food&beverage, automotive e pneumatici, small parcel (per servire il mondo dell’e-commerce) e prodotti di elevato valore (opere d’arte, gioielli, ecc.).”
Fra i nuovi progetti che avete lanciato recentemente c’è appunto il portale myCargo, come sta andando la penetrazione di questo strumento in Italia?
“Si tratta di uno strumento online avviato un paio d’anni fa e che offre un’ampia gamma di servizi anche ai clienti italiani che sembra lo stiano apprezzando molto. Per AirFrance Klm l’Italia è il primo paese al mondo in termini di gestione on-line della clientela. Questo strumento digitale consente ai clienti di avere una visione costante della spedizione, di ottenere quotazioni e di procedere anche alle prenotazioni online del trasporto. Ma si possono anche aprire claim o segnalare se qualcosa non è andato come doveva. Insomma possiamo dire che fino ad oggi la risposta da parte del mercato italiano è stata molto positiva.”
Un’ultima domanda riguardo alle critiche espresse dagli spedizionieri italiani in merito all’atteggiamento tenuto dalle compagnie aeree negli ultimi mesi del 2017. Anama ha detto che i vettori hanno approfittato di una situazione critica per aumentare le tariffe in maniera illogica. Lei cosa ne pensa?
“Posso dire che abbiamo compreso quello che gli spedizionieri hanno patito in quei mesi per effetto di un aumento inatteso della domanda di trasporto aereo cui non ha fatto seguito un proporzionale aumento di capacità. Gli effetti sono stati più evidenti sul mercato spot e per questo noi proponiamo e consigliamo agli spedizionieri di assicurarsi capacità con contratti concordati in anticipo. Anche nei momenti di crisi, però, tengo a dire che abbiamo cercato nel miglior modo possibile di accontentare le esigenze dei nostri partner offrendo tutta la capacità di stiva disponibile. Per quanto ci riguarda dico che il nostro network non ha abusato di una situazione che è stata straordinaria.”
Nicola Capuzzo