Gli aeroporti tedeschi denunciano la fuga del cargo verso gli scali esteri
Ad oggi un terzo delle spedizioni aeree è gestita fuori dal paese, per via di costi e burocrazia troppo elevati

Gli aeroporti tedeschi stanno perdendo terreno a favore di scali rivali esteri, penalizzati da costi troppo elevati ed eccesso di burocrazia. A sollevare il tema è stata Bdl – Bundesverband der Deutschen Luftverkehrswirtschaft, associazione che raccoglie gli operatori del settore dell’aviazione, nel corso di un incontro dell’Aircargo Club Deutschland che si è svolto a Francoforte.
Durante l’evento, riporta Itj, il direttore generale di Bdl Joachim Lang ha evidenziato come sia “sempre più costoso” gestire spedizioni aeree in Germania, mentre Christopher W. Stoller, presidente di Acd, ha rilevato come queste siano fondamentali per l’export del paese. Del trasporto aereo si servono in particolare segmenti quali quello di macchine e apparecchi elettrici, prodotti farmaceutici e strumenti medicali, fondamentali per l’economia tedesca. Ad oggi un terzo delle esportazioni si dirige verso scali esteri, in particolare quelli di Lussemburgo, Liegi e Bruxelles.
A pesare sulla scelta degli operatori sarebbero in particolare sovrapprezzi di circa 1.500 euro per volo a Francoforte, a fronte di tariffe di 72 euro a Istanbul (e pari a zero a Liegi). La Germania – rileva l’associazione, che sul tema ha anche pubblicato lo scorso maggio un documento programmatico – sta già perdendo terreno, considerato che il settore delle spedizioni aeree nel 2024 è cresciuto nel paese dell’1,8%, contro il +11,2% a livello europeo. Al termine dello stesso anno inoltre Francoforte è stata superata da Istanbul come primo hub dell’area europea per il cargo. Per il 2025 e il 2026 la crescita attesa dei volumi negli scali tedeschi sarà ancora limitata, rispettivamente dell’1,2% e dell’1,1%.
Per contrastare il declino, Bdl ha elencato una serie di misure, dai tagli dei costi aeroportuali per volo, alla necessità di uniformità nell’applicazione degli standard di sicurezza, nonché la garanzia di orari operativi adeguati per gli hub cargo, la digitalizzazione delle operazioni doganali nonché una semplificazione delle procedure per la riscossione dell’Iva all’importazione.
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