Alha replica ad Anama: “Incomprensibile campagna di delegittimazione del sistema Malpensa”
Uno dei due handler finito sotto accusa rispedisce al mittente le critiche affermando che le operazioni si stanno svolgendo regolarmente e che i dati forniti non trovano riscontro
A 24 ore di distanza dall’entrata a gamba tesa di Anama, l’associazione agenti merci aerei presieduta da Alessandro Albertini che ha chiesto misure drastiche per risolvere la congestione in atto in alcuni magazzini della carto city di Malpensa, l’handler Alha ha replicato rispendendo al mittente le critiche e definendo quello diramato ieri come un “messaggio di allarme non rappresentativo della situazione operativa attuale presso il cargo terminal Alha a Malpensa, dove le operazioni si stanno svolgendo regolarmente. Maggiore sorpresa suscitano inoltre i dati pubblicati nel comunicato che non trovano riscontro in quanto in nostro possesso”.
La società di handling cargo prosegue nella sua nota dicendo che le criticità a cui fa riferimento il presidente Albertini durante il 2023, riconducibili alle agitazioni sindacali dello scorso anno, “sono completamente rientrate a seguito della firma di un accordo di secondo livello, che è stato siglato a valle di una consultazione referendaria e accolto con ampio consenso dai lavoratori di Alha Malpensa”. Non solo: “I dati di traffico registrati in costante incremento sullo scalo di Malpensa contrastano con quanto riportato nel comunicato di Anama, a testimoniare che Malpensa rimane per il mercato nazionale il principale punto di ingresso e uscita per il prodotto aereo”.
La drezione di Alha Group che firma la nota di risposta dunque afferma: “Appare pertanto quanto mai incomprensibile la costante campagna di delegittimazione del sistema Malpensa e dei suoi principali operatori, intrapresa ormai da mesi da parte di Anama”.
L’associazione degli agenti merci aerei si era spinta anche a proporre a Sea e a Enac alcune soluzioni: “Un blocco del cargo aereo su Malpensa per almeno 48 ore al fine di consentire agli operatori di handling di smaltire le giacenze di magazzino; un blocco dei due principali handler aeroportuali di Milano Malpensa, Alha ed MLE, per almeno 48 ore al fine di consentire agli operatori di handling di smaltire le giacenze di magazzino; lo spostamento del traffico di alcuni vettori aerei su altri handler per un periodo di almeno 1 anno al fine di ridistribuire il traffico in arrivo sullo scalo e ripristinare operatività ordinaria; lo spostamento di alcuni vettori aerei cargo su altri aeroporti nazionali”.
Per Alha, però, “le proposte di Anama risultano decontestualizzate, inefficaci e non perseguibili per affrontare e gestire momenti di congestione operativa determinati da fattori geopolitici, macroeconomici e altri eventi per loro natura non preventivabili, che oggi più che mai caratterizzano il settore del cargo aereo, come l’Associazione di categoria dovrebbe ben sapere. Auspichiamo – conclude l’handler – che si possa finalmente attivare un tavolo di confronto dove tutti i soggetti della catena logistica della via aerea lavorino sinergicamente e costruttivamente per il raggiungimento di obiettivi comuni, a beneficio del sistema air cargo italiano, e non si facciano portatori esclusivi di interessi di parte”.
Prima di Alha anche Malpensa Logistica Europa (Mle), società parte di Bcube Air Cargo finita nel mirino delle critiche, aveva replicato con un brevissimo messaggio in cui si legge: “Non c’è alcuna situazione di emergenza nello scalo cargo di Malpensa che richieda l’applicazione delle misure straordinarie invocate da Anama”.
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