Alitalia svela i suoi punti di forza e debolezza nelle merci
Nei giorni scorsi la pubblicazione di un video promozionale ha svelato qualche numero sulle operazioni di Alitalia Cargo. A fare luce sul suo andamento economico-finanziario viene ora in aiuto l’ultima relazione trimestrale della società Alitalia in Amministrazione Straordinaria, in cui – pur tra molti omissis – non mancano riferimenti anche all’attività di trasporto merci della […]
Nei giorni scorsi la pubblicazione di un video promozionale ha svelato qualche numero sulle operazioni di Alitalia Cargo. A fare luce sul suo andamento economico-finanziario viene ora in aiuto l’ultima relazione trimestrale della società Alitalia in Amministrazione Straordinaria, in cui – pur tra molti omissis – non mancano riferimenti anche all’attività di trasporto merci della compagnia.
Dopo avere detto che nel 2018 – per Alitalia l’anno di rilancio dell’attività cargo in proprio – i ricavi legati a questa attività sono cresciuti del 9,2% (quelli relativi ai servizi passeggeri sono aumentati del 7%), nel documento si danno anche i numeri rispetto ai primi due trimestri del 2019.
Nel Q1, si legge, il fatturato legato alle attività cargo è stato pari a 24,5 milioni di euro, in aumento del dell’1,9% rispetto ai primi tre mesi del 2018. Un risultato conseguito “grazie a un differente product mix che ha saputo compensare minori quantità a yield più elevati” nonostante – si legge nel documento – il calo delle esportazioni dovuto alla fase di “stagnazione industriale e all’aumento dei dazi doganali dall’Europa verso gli Stati Uniti”. Ancora migliore in termini assoluti il dato del secondo trimestre 2019: i ricavi della divisione cargo sono stati infatti pari a 27,1 milioni di euro, performance che però mostra un calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un andamento condizionato, ammette la relazione, dalla “guerra dei dazi” e dal calo della produzione industriale nei principali mercati, fattori che hanno “inciso negativamente sui flussi cargo in uscita dall’Italia”.
Nel corso dei tre mesi, si legge ancora nella relazione, Alitalia Cargo ha comunque acquisito una “maggiore riconoscibilità nel mercato”, mentre la gestione del business ha puntato sulla “qualità del servizio erogato, razionalizzando e velocizzando i processi chiave”. L’azione commerciale è stata indirizzata a un “ampliamento della base clienti e del portafoglio prodotti”, che si è concentrato su acquisizione di “traffici di prodotti ad alto valore”, come “Temperature Controlled, Safe, Express” con il supporto di “un sistema di pricing dinamico, partnership, servizi e operazioni customizzate”. Riguardo gli investimenti, infine, questi si sono concentrati su “management tool informatici”, con il “potenziamento dei sistemi di booking, revenue management e revenue accounting” ma anche con l’acquisizione di un nuovo tool per il Customer Relationship Management e di uno per il marketing. Sempre in ambito IT, per la divisione merci della compagnia sono in programma infine il “ridisegno del sito web di Alitalia Cargo” e la creazione di una “community riservata agli agenti cargo”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY