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Economia

Amazon accelera il suo piano d’espansione nelle spedizioni merci

Nonostante la guerra commerciale in atto fra le due grandi potenze economiche mondiali e il conseguente rallentamento del Dragone, Amazon sta silenziosamente accelerando il progetto di dominare il commercio e la logistica delle merci sull’asse Cina – Usa. Un progetto che, seppure con tempi meno rapidi, sta riguardando anche l’Europa (Italia compresa). Nel 2018 il […]

di Nicola Capuzzo
25 Gennaio 2019
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Nonostante la guerra commerciale in atto fra le due grandi potenze economiche mondiali e il conseguente rallentamento del Dragone, Amazon sta silenziosamente accelerando il progetto di dominare il commercio e la logistica delle merci sull’asse Cina – Usa. Un progetto che, seppure con tempi meno rapidi, sta riguardando anche l’Europa (Italia compresa).

Nel 2018 il colosso fondato da Jeff Bezos ha dato una significativa accelerata al proprio piano d’espansine nel mondo dei trasporti che riguarda le spedizioni marittime, aeree e la logistica terrestre. Un mercato, quello delle spedizioni merci, che secondo Cathy Roberson, fondatore di Logistics Trends & Insights, vale circa 220 miliardi di dollari.

Nell’esercizio scorso sono stati 4,7 milioni i cartoni di prodotti spediti fra Cina e Stati Uniti da Amazon direttamente con la propria società di spedizioni marittime. Una porzione ancora minimale rispetto ai volumi di merce compravenduta online sul più famoso marketplace degli Stati Uniti, ma comunque un numero in significativo aumento che a inizio gennaio ha raggiunto quota 5.300 container nel giro di un paio d’anni. Era il 2016, infatti, quando il gruppo di Bezos aveva chiesto e ottenuto la licenza a diventare spedizioniere sulle rotte marittime fra Cina e Usa dove oggi opera tramite Amazon Logistics o attraverso la controllata Beijing Century Joyo Courier Service Co. Le merci partono dai centri di produzione in Estremo Oriente, vengono imbarcate nei porti cinesi per poi essere sbarcate negli scali di Long Beach, in California, o di Seattle, nello stato di Washington. Da lì giungono poi ai centri logistici di Amazon per la successiva distribuzione finale a destinazione. Lo stesso avviene già da oltre un anno sul fronte delle spedizioni aeree con una flotta di 40 aerei noleggiati direttamente e a lungo termine che fanno la spola fra Usa ed Europa sfruttando gli aeroporti di Seattle, Cincinnati, East Midlands. Dalla Gran Bretagna ogni giorno un aereo fa la spola carico di merce con lo scalo italiano di Malpensa. Secondo Morgan Stanley Amazon può risparmiare da 2 a 4 dollari per ogni pacco utilizzando le consegne di Amazon Air, che potrebbero portare a risparmi fino a 2 miliardi di dollari, o il 6% dei costi di spedizione globali nel 2019.

Entrando attivamente anche nelle spedizioni marittime, il gigante delle vendite online ha fatto un altro importante passo avanti nella strategia di lungo termine volta a controllare direttamente la logistica dal produttore fino al consumatore finale dei prodotti venduti sul proprio marketplace. “È l’unico fra gli attori dell’e-commerce in grado di coprire l’intera catena logistica e quindi a disporre di un proprio ecosistema chiuso” fa notare Steve Ferreira, amministratore delegato di Ocean Audit, sottolineando che questo è un vantaggio notevole. Il controllo di Amazon sulle spedizioni aeree e ora anche su quelle marittime rappresenta una rivoluzione per il mercato dell’e-commerce perché per la prima volta nella storia elimina ogni passaggio intermedio fra venditore e consumatore lungo la catena logistica. Un’evoluzione, questa, preoccupante per i corrieri espresso, per i grossisti, per gli spedizionieri, per gli operatori logistici e per i trasportatori.

Controllare l’intera catena distributiva delle merci per Amazon ha un elevato valore strategico perché significa ridurre i passaggi di funzioni, la manipolazioni, i rischi di danneggiamenti e garantisce una tracciamento costante del carico durante il trasporto (un plus per mittente e destinatario). In termini economici tutto ciò si traduce in marginalità di guadagno più elevate in settori d’attività tradizionalmente molto frammentati e poco redditizi.

Secondo Brittain Ladd, ex manager di Amazon Global Logistics, il fatto che Amazon sia oggi pronto a offrire un servizio di trasporto completo e integrato (dal produttore al consumatore) per i cinesi e a breve anche per gli americani significa che ha compiuto un ulteriore salto in avanti nel suo progetto a lungo termine di dominare la logistica dei prodotti.

Per il commercio la novità più importante è che questo cambierà la struttura del retail. “Una piccola fabbrica cinese può ora vendere direttamente al consumatore americano solo con un unico intermediario” sottolinea Philip Blumenthal, analista di Freightos.

Anche nel nostro Paese gli uomini di Jeff Bezos stanno ponendo le basi per un’integrazione verticale della logistica con una serie di depositi a ridosso delle principali città collegati con pochi centri distributivi strategicamente localizzati in Nord e Centro Italia. Gli aerei di Amazon, come detto, già da oltre un anno sbarcano e imbarcano regolarmente merci a Malpensa e da pochi mesi le controllate Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport hanno ottenuto la licenza per svolgere il servizio di corriere postale. La rivoluzione della logistica e del retail sembra essere sempre più vicina anche nel nostro paese.

Nicola Capuzzo

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