Amazon diventa un courier anche in Italia
Amazon si accinge a diventare a tutti gli effetti un corriere espresso attivo nella distribuzione di ultimo miglio. In Germania ha avviato una campagna di reclutamento di autisti che avranno il compito di guidare i mezzi propri del marketplace fondato da Jeff Bezos per le consegne dei prodotti dagli 11 centri di smistamento ai consumatori […]
Amazon si accinge a diventare a tutti gli effetti un corriere espresso attivo nella distribuzione di ultimo miglio. In Germania ha avviato una campagna di reclutamento di autisti che avranno il compito di guidare i mezzi propri del marketplace fondato da Jeff Bezos per le consegne dei prodotti dagli 11 centri di smistamento ai consumatori finali entrando così in concorrenza diretta con i corrieri espresso tradizionali. Questa mossa rientra nel piano di progressiva penetrazione nel mercato delle spedizioni aeree, marittime e via terra al fine di velocizzare le consegne e ridurre l’incidenza del costo di trasporto sui beni compravenduti online.
Bernd Gschaider, direttore di Amazon Logistics in Germania, ha spiegato alla Reuters che se hanno in mano il controllo nelle nostre mani dell’ultimo miglio possiamo offrire un maggiore numero di servizi come la consegna entro 24 ore. Ovviamente questa azione rischia di mettere in difficoltà corrieri come Deutsche Post Dhl, Hermes e Dpd che fino ad oggi contavano molto sul business generato da Amazon.
In Germania il colosso dell’e-commerce inizierà a reclutare 200 autisti a Monaco di Baviera. Sempre secondo quanto riportato da Reuters Amazon pagherà i fattorini 12,8euro l’ora, ben più dei minimi salariali (anche se meno dei livelli di Dhl), e investirà nell’acquisto di 50 van elettrici.
Lo stesso modello d’azione dovrebbe a breve essere introdotto anche in Italia secondo diversi indizi raccolti e pubblicati dalla testata online TrasportoEuropa. Un primo passo è avvenuto a inizio 2017 con il trasferimento delle attività di distribuzione dalla società Amazon City Logistica ad Amazon Italia Transport, costituita a luglio 2016, cui sono state trasferite 68 persone. Quest’ultima società può operare anche nell’autotrasporto e in quell’occasione, Amazon ha affermato che tale operazione «permetterà di fornire servizi di consegna middle e last mile ad altre aziende del gruppo Amazon».
Il secondo passo è avvenuto nel novembre del 2018, quando Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport sono apparse nell’aggiornamento relativo agli operatori postali pubblicato dal ministero per lo Sviluppo Economico. La decisione probabilmente è stata dettata dalla multa di 300mila euro comminata ad Amazon dall’Autorità per le Comunicazioni, secondo cui le due società devono avere l’autorizzazione ai servizi postali anche se non hanno propri veicoli e autisti, ma nello stesso tempo ha aperto alla società di e-commerce l’opportunità di gestire direttamente le consegne.
Per farlo, però, l’autorizzazione ai servizi postali richiede l’applicazione ai dipendenti del contratto nazionale Trasporto Merci, Logistica e Spedizioni e questo è proprio l’ultimo tassello formalizzato il 12 settembre 2019 con l’accordo firmato tra Conftrasporto (Amazon è associata a Federlogistica, ramo proprio di Conftrasporto.) e i sindacati confederali sulle condizioni di lavoro degli autisti che svolgono le consegne nell’ultimo miglio. Le parti sottolineano che è un accordo nazionale valido per tutti gli operatori e, sottolinea TrasportoEuropa, arriva in concomitanza con l’inaugurazione della piattaforma Amazon di Pordenone (che avverrà il 25 settembre) e che quindi potrebbe essere lo strumento formale per l’assunzione diretta da parte della società di e-commerce di autisti.
Il colosso dell’e-commerce, che già opera voli propri a Malpensa con East Midlands, Hannover e Colonia, si serve di aerei cargo della ASL Airlines e come handler si affida a Malpensa Logistica Europa (Bcube). In molti fra gli addetti ai lavori scommettono che un domani Amazon possa presentare al gestore aeroportuale SEA una richiesta per avere un proprio terminal e gestire in autoproduzione l’imbarco e sbarco delle merci come già fanno gli altri corrieri DHL e FedEx attivi nello scalo lombardo.
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