De Ruvo (Confetra): “Malpensa rischia la subalternità alla capacità belly cargo”
Il presidente della Confederazione ha auspicato l’arrivo nello scalo di un “grande vettore cargo” che possa riempire il vuoto lasciato da Air Bridge Cargo
Malpensa – L’aeroporto di Malpensa deve riuscire ad attrarre “un vettore cargo importante” in grado di prendere il posto lasciato libero da AirBridgeCargo, pena il rischio di diventare subalterno alle dinamiche della sola capacità belly degli aerei passeggeri.
Lo ha evidenziato il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, nel corso dell’intervento che ha aperto i lavori del primo Forum di AIR CARGO ITALY andato in scena venerdì 10 marzo nella meeting room dello stesso aeroporto milanese.
De Ruvo, anche Vice President Airfreight Italy di Dhl (e che in Confetra ha mantenuto la delega al cargo aereo), ha invitato a guardare più nel dettaglio i lusinghieri (nonostante l’ultima lieve flessione) numeri raggiunti dallo scalo negli ultimi anni, disaggregando la quota di freighter e belly da quella dei courier, cresciuti moltissimi “ma che seguono logiche diverse”. Considerando solo la prima fetta, i risultati appaiono infatti decisamente meno positivi, visto che il confronto tra 2022 e 2021 mostra una perdita di 70mila tonnellate (-15%) e quello tra 2022 e 2019 comunque un ammanco di 47mila (-10%). “Questi volumi, che sono andati altrove, sono stati persi dall’intera filiera. Senza un passo in avanti sulla capacità cargo rimarremo un paese che porta la merce oltre le Alpi” ha aggiunto De Ruvo, sottolineando che in caso contrario il rischio per il maggior scalo aeroportuale merci italiano sarà quello di diventare, da “periferico” quale è ad oggi, “subalterno alla capacità dei voli passeggeri”.
E questo, ha evidenziato, nonostante le grandi potenzialità del sistema aeroportuale nel suo insieme, considerato che l’Italia gode di un invidiabile terzo posto nelle esportazioni in Europa (nonostante la sua catchment area sia solo nazionale, a differenza di quella degli scali dei paesi bassi) e che import ed export hanno un buon bilanciamento.
Quali sono dunque i problemi da risolvere in particolare a Malpensa? “Quello infrastrutturale, non ci sono aree per consolidare la merce, o per la sosta sicura dei camion. Abbiamo bisogno poi di semplificazioni amministrative, terreno su cui siamo indietro rispetto ai competitor” ha evidenziato il presidente di Confetra, citando tra le criticità la mancanza dell’operatività 24 ore su 24 promessa dal decreto attuativo del Sudoco, l’impossibilità di avviare lo sdoganamento della merce in volo, l’attuazione ancora scarsa dei fast corridor. Oltre poi alla necessità di avere un efficiente cargo community system, un passo in avanti deve essere fatto da Sea sul fronte commerciale. “Non so quanti di voi sanno che l’aeroporto di Monaco visita regolarmente le case di spedizioni italiane per proporre i suoi servizi” ha affermato De Ruvo, auspicando che anche gli aeroporti milanesi possano fare lo stesso con lo scopo di allargare la propria catchment area. Ultimo punto citato dal presidente di Confetra è quello sulla necessità che siano introdotto un sistema di monitoraggio delle prestazioni “sull’handling ma non solo”.
FRANCESCA MARCHESI
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