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Iran Air vuole atterrare anche a Fiumicino

Appena prima che iniziasse il conflitto armato fra Stati Uniti d’America e Iran, la compagnia aerea Iran Air aveva manifestato il proprio interesse a potenziare i collegamenti con l’Italia che da metà dicembre si erano ridotti in seguito alla decisione dell’Enac di interrompere le attività di Mahan Air. Iran Air, secondo quanto riporta il magazine […]

di Nicola Capuzzo
8 Gennaio 2020
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Appena prima che iniziasse il conflitto armato fra Stati Uniti d’America e Iran, la compagnia aerea Iran Air aveva manifestato il proprio interesse a potenziare i collegamenti con l’Italia che da metà dicembre si erano ridotti in seguito alla decisione dell’Enac di interrompere le attività di Mahan Air.

Iran Air, secondo quanto riporta il magazine straniero International Transport Journal, avrebbe infatti recentemente sottoposto agli organi competenti l’attivazione di un volo fra Teheran Imam Khomeini e Roma Fiumicino la cui partenza era prevista per questa settimana (più precisamente dal 6 gennaio). La frequenza dovrebbe essere bisettimanale e l’aeromobile impiegato un Airbus A310.

Questa compagnia, che diversamente da Mahan Air non si è vista ritirare da parte di Enac l’autorizzazione a operare, prima di atterrare a Fiumicino ha servito (e continua a farlo) i collegamenti fra Teheran e Milano Malpensa sempre con frequenza bisettimanale.

Questa novità arriva proprio mentre risultano sempre meno affollati i cieli di Iran e Iraq dopo l’attacco missilistico lanciato stanotte sulle basi Usa in Iraq e il disastro aereo del volo ucraino diretto e decollato da Teheran. La Faa (Federal Aviation Administration, autorità regolatrice dei voli Usa) ha messo al bando i voli civili sull’Iraq, l’Iran, il Golfo Persico e il Golfo dell’Oman. Stesso provvedimento è stato comunicato dall’autorità russa per l’aviazione.

La compagnia Ucrainian International Airways ha annunciato la chiusura dei voli per la regione, seguita poi da Air France e Lufthansa. E sui cieli di Iraq e Iran si verifica un drastico cambiamento di traffico. Un portavoce di Klm ha annunciato: “Fino a nuovo ordine, Klm non ha voli sopra lo spazio aereo iraniano o iracheno. Tutti i voli verso diverse destinazioni del Sud-Est asiatico e altre destinazioni del Medio Oriente saranno effettuati su rotte alternative”.

I vettori Emirates Airline e FlyDubai, la linea low cost, degli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di aver cancellato i voli per Baghdad per “motivi operativi” ma per ora continuano il sorvolo. L’australiana Qantas ha detto che uno dei suoi voli Londra-Perth sarebbe stato dirottato, con l’altro già in volo su una rotta alternativa.

Sia la Singapore Airlines che la Malaysia Airlines hanno detto che dirotteranno i voli dallo spazio aereo iraniano. Vietnam Airlines annuncia che farà “aggiustamenti appropriati” delle rotte per evitare aree di potenziale instabilità, anche se le sue rotte di volo regolari verso l’Europa non passano sopra l’Iran e l’Iraq.

Le compagnie aeree giapponesi Ana e Jal, e Cathay Pacific, con sede a Hong Kong, hanno detto che i loro aerei non volano attraverso lo spazio aereo interessato dall’ultimo flare-up. I siti di monitoraggio del traffico aereo mostrano un’attività all’apparenza quasi normale. Soltanto che gli aerei in volo sui due Paesi sono tutti di compagnie della regioni. Saudite, emiratine, yemenite oltre a quelle di Iran e Iraq stessi.

 

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