La Commissione Europea stringe ancora sull’e-commerce
Bruxelles preannuncia alcune misure e intanto apre una indagine anche su Shein

Negli stessi giorni in cui il presidente Usa Donald Trump ha annunciato la rimozione dell’esenzione del regime de minimis a favore delle spedizioni e-commerce (mettendo poi in pausa la decisione), anche la Commissione Europea ha avviato una nuova stretta sul commercio elettronico “di basso valore” di provenienza non Ue e da parte di merchant non comunitari.
Lo scorso 5 febbraio Bruxelles ha infatti annunciato di essere “in procinto di adottare misure per affrontare i rischi che derivano dalle importazioni” di questi prodotti, segnalando che queste si inseriscono nella comunicazione chiamata ‘Un pacchetto completo di strumenti dell’Ue per un commercio elettronico sicuro e sostenibile’.
Si tratta di un nuovo passo in avanti della Commissione, dopo l’avvio di una indagine su Temu lo scorso novembre e dopo che, nei mesi scorsi, sei Stati membri avevano inviato al suo indirizzo una missiva per chiedere, tra le altre cose, la rimozione del limite dei 150 euro per l’applicazione di dazi doganali ai prodotti importati. Solo il giorno successivo alla pubblicazione della nota sulle nuove misure, è emersa poi l’indiscrezione, raccolta tra gli altri da Le Monde, secondo la quale Bruxelles avrebbe aperto una indagine anche su Shein per presunte violazioni della normativa sulla tutela dei consumatori.
Tornando alla comunicazione della Commissione Europea, in questa sono incluse alcune nuove azioni congiunte proposte da Bruxelles ai suoi co-legislatori per affrontare le criticità derivanti dall’ingresso nel mercato Ue di prodotti non sicuri, contraffatti o comunque non conformi o illeciti. Tra questi l’adozione di una riforma doganale che preveda appunto la soppressione dell’esenzione dai dazi per i pacchi di valore inferiore a 150 euro, ma anche l’avvio di controlli coordinati tra le autorità doganali e le autorità di vigilanza del mercato, nonché una indagine a tappeto sulla sicurezza dei prodotti. Questo con lo scopo di eliminare dal mercato le merci non conformi e contribuire alla raccolta di prove per migliori controlli futuri.
Riguardo queste misure, la Commissione ha invocato la collaborazione degli Stati membri, dei co-legislatori e di tutti gli stakeholder affinché possano essere implementate. Entro un anno comunque valuterà gli effetti di quanto fatto per decidere se introdurre nuove azioni e dare vita a nuove proposte.
Secondo i dati forniti dalla stessa Commissione Europea, nel 2024 sono state pari a circa 4,6 miliardi le consegne di prodotti a basso valore (ovvero inferiore ai 150 euro) entrate nel mercato europeo, per circa 12 milioni di colli al giorno. Un numero doppio rispetto a quello del 2023 e triplo rispetto al 2022, e in parte rappresentato da prodotti che si sono rivelati non in linea con la normativa Ue. Questa crescita esponenziale, secondo la Commissione, fa sì che molti prodotti dannosi entrino nella Ue e che allo stesso tempo i commercianti europei, che vendono merce in linea con gli standard comunitari, risultino svantaggiati. In aggiunta, il gran numero di pacchi spediti e trasportati pone questioni rispetto alla sostenibilità ambientale e climatica.
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