Marzani (ANAMA): “Dopo la Brexit l’Italia può essere hub per l’e-commerce verso l’Ue”
Milano – Belt and Road Initiative, Europa, geopolitica, Brexit e commercio elettronico. Sono questi alcuni dei temi toccati da Marina Marzani, prsidente di Anama, durante la conferenza dedicata alla belt & Road Initiative cinese in occasione dell’evento Shipping, forwarding & logistics meet industry” tenutosi a Milano lo scorso 1 febbraio. La numero uno dell’associazione che […]
Milano – Belt and Road Initiative, Europa, geopolitica, Brexit e commercio elettronico. Sono questi alcuni dei temi toccati da Marina Marzani, prsidente di Anama, durante la conferenza dedicata alla belt & Road Initiative cinese in occasione dell’evento Shipping, forwarding & logistics meet industry” tenutosi a Milano lo scorso 1 febbraio.
La numero uno dell’associazione che rappresenta a livello nazionale le aziende esercenti l’attività di spedizione per via aerea ha iniziato il suo intervento con una panoramica sui traffici da e per l’Italia sottolineando che “il 22,7% delle esportazioni via aerea è diretta verso gli Stati Uniti. La seconda destinazione è la Cina che assorbe l’11.7% del nostro export. Nel complesso i principali quattro paesi asiatici destinatari delle esportazioni via aerea dell’Italia (Cina, Giappone, Hong Kong e Corea) rappresentano il 30,8% delle nostre esportazioni”.
Quindi oltre il 50% del nostro export aereo è rivolto verso gli Usa o verso i quattro principali mercati asiatici per interscambio commerciale. “La rilevanza delle interconnessioni e dei rapporti diplomatici con questi paesi sono essenziali per il trasporto aereo merci e per il nostro paese tutto” ha detto ancora Marina Marzani, ponendo quindi l’accento sul fatto che la Belt & Road Initiative piuttosto che la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti “sono fatti che ci interessano tantissimo”.
Non entrando nel merito delle considerazioni se la ‘Nuova Via della seta’ sia più un’opportunità o una minaccia per l’Italia e per l’Europa, la numero uno dell’Associazione nazionale agenti merci aeree si è limitata a rilevare che “la Cina ha lanciato un processo di sviluppo dell’aviazione civile che la porterà a realizzare entro il 2035 qualcosa come 216 nuovi aeroporti. Nel 2019 aprirà il nuovo, futuristico aeroporto di Pechino, progettato da Zaha Hadid, che sarà in grado di servire fino a 72 milioni di passeggeri. Insomma, la Cina sta investendo tantissimo sulla sua rete aerea e di questo ne beneficerà moltissimo anche il trasporto aereo merci”.
Questo si tramuterà in un incremento dei traffici? “Ce lo auguriamo – ha risposto Marzani – ma è evidente che conta molto il contesto geopolitico ed economico. In questo ha il suo peso ad esempio la Brexit perché molto del traffico e-commerce con destinazione Europa giunge dai mercati extra Ue in Inghilterra e da qui viene distribuito in tutta Europa. È evidente che se o quando si realizzerà la Brexit il mercato sceglierà un nuovo paese europeo dove far arrivare le merci e-commerce”.
Per il nostro paese pensare di attrarre questa ricca opportunità sembra essere un’ipotesi difficile, ma non impossibile. “L’Italia può entrare in questa partita solo se garantiamo una facilità di accesso per il traffico e-commerce che oggi non abbiamo” ha affermato in conclusione Marina Marzani. “Occorrono delle semplificazioni nelle procedure doganali che ad oggi le imprese di spedizioni non hanno e che stiamo chiedendo con insistenza di avere. Dobbiamo competere ad armi pari con gli altri paesi della Ue per poter provare ad attrarre questi traffici”.