Noli ancora in calo (-4%) a giugno per il cargo aereo
Per Xeneta l’incertezza sta spingendo molti spedizionieri a cambiare approccio nella firma dei contratti di trasporto
Andamento “non sorprendente” per le spedizioni aeree a giugno. Secondo le rilevazioni di Xeneta, nel mese la domanda è cresciuta, rispetto al giugno 2024, dell’1%, a fronte di un aumento della capacità del 2%. I noli hanno invece proseguito nel loro declino, iniziato già maggio, registrando un nuovo -4%. Il dynamic load factor nel mese ha seguito la tendenza del mercato, scendendo di due punti percentuali al 56%.
Su questi dati, ricorda Xeneta, incombe la prossima fine della sospensione ai dazi Usa, che terminerà il 9 luglio per la maggior parte dei paesi e il 13 agosto per la Cina, “offuscando le prospettive future della domanda”. Inoltre l’aumento dei prezzi di greggio e jet fuel, seguito ai conflitti in Medio Oriente, non ha ancora fatto crescere i costi del trasporto.
Nonostante queste turbolenze, complessivamente nel primo semestre 2025 – evidenzia Xeneta- la domanda è cresciuta del 3%. Per la seconda metà dell’anno le prospettive sono però meno rosee, considerato appunto l’effetto dei dazi. “Stiamo iniziando a vedere gli effetti a lungo termine di tutta questa incertezza, che ormai ha fatto molti danni”.
Guardando nel dettaglio a varie rotte del trasporto aereo globale, Xeneta ha spiegato di avere registrato un calo generalizzato delle tariffe su base annua a giugno, a indicare un esteso rallentamento del mercato. Particolarmente deboli si sono rivelati i corridoi dal Sud-Est asiatico verso l’Europa e il Nord America, che hanno registrato cali a due cifre. Al contrario quello dal Nord-Est asiatico all’Europa è rimasto relativamente stabile. Un’impennata dei volumi di e-commerce ha poi contribuito a uno spostamento della capacità verso il mercato Asia-Europa, mantenendo in quel caso i noli in equilibrio. Ad aumentare secondo la società di analisi sono stati nel mese solo i noli del corridoio dal Nord-Est asiatico al Nord America e le tratte transatlantiche.
Lo scenario incerto ha indotto gli spedizionieri a cambiare approccio. Il secondo trimestre dell’anno, tipicamente periodo di punta per la firma di contratti di trasporto, rispetto a un anno prima si è chiuso con una quota maggiore di contratti di media durata (da 3 a sei mesi), che ora pesano per il 50% del totale (dal 42%) ma un netto calo di quello di lungo termine (dal 46% al 29%).
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