Exploit a luglio (+5%) delle spedizioni aeree globali
La crescita si accompagna a un aumento modesto della capacità disponibile (+3%)

I volumi globali del trasporto aereo di merci sono aumentati del +5% su base annua a luglio, sulla spinta dell’imminente entrata in vigore dei dazi statunitensi per molti mercati. Lo rileva Xeneta, invitando però alla cautela rispetto all’andamento di medio e lungo periodo del comparto dato che la mancanza di chiarezza continua a pesare sui flussi commerciali globali.
Il risultato di luglio, di segno opposto rispetto al solito andamento di questo mese dell’anno, segue il modesto aumento (+1%) di giugno e si accompagna a una contenuta crescita della stiva disponibile (+3%). Combinate, le due tendenze hanno fatto sì che nel mese il dynamic load factor (fattore che tiene conto sia del peso che del volume delle spedizioni) si sia portato al 58%.
“Anche se la crescita di luglio sarà una piacevole sorpresa per molti, non sta a indicare un aumento degli scambi commerciali, ma piuttosto dell’ingegnosità con cui le aziende cercano di aggirare i costi più elevati imposti dai dazi”, ha dichiarato Niall van de Wouw, Chief Airfreight Officer di Xeneta.
Nonostante i fondamentali più solidi, i noli spot globali per il cargo aereo, rivela la società di analisi, sono diminuiti su base annua a luglio per il terzo mese consecutivo, segnando un -2%, fino a 2,55 dollari/kg ma registrando anche un +2% rispetto ai livelli di giugno. Particolarmente rilevante, secondo gli analisti, è l’allargamento del divario tra le tariffe per contratti stagionali (validi per più di un mese) e quelle spot (valide per massimo un mese), pari a 20 centesimi a fine luglio dai 5 di fine maggio, a indicare una fiducia a medio termine piuttosto debole.
Traendo una conclusione dalle varie tendenze osservate, “la mia opinione è che la confusione stia spingendo più aziende a usare il trasporto aereo di quanto normalmente farebbero, ma il questo sta dimostrando ancora una volta il suo valore” ha dichiarato van de Wouw. Tuttavia, ha aggiunto, “ci sono ancora troppe domande senza risposta”. Tra queste: “Quanto durerà questa incertezza? Che forma avranno i volumi commerciali tra qualche mese? Cosa accadrà quando i consumatori statunitensi inizieranno a sentire l’impatto dei dazi sui prezzi dei beni?”.
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