Ricavi attesi dal cargo a 158 miliardi di dollari (+2,1%) nel 2026 per le compagnie aeree
I volumi il prossimo anno saliranno invece del 2,6% a 71,6 milioni di tonnellate
Il cargo aereo chiude il 2025 da eroe inatteso degli scambi commerciali globali, simbolo della capacità di adattamento delle catene logistiche in un contesto segnato dalle incertezze.
Lo ha sostenuto il direttore generale di Iata Willie Walsh, evidenziando come il trasporto aereo delle merci abbia “consentito di anticipare le consegne dei prodotti” prima delle introduzioni di dazi rispondendo “alle impennate della domanda” e portando quindi il comparto a registrare nell’anno una crescita del 3,1% dei volumi in termini di tonnellate-cargo per km.
Un andamento che ha anche portato l’associazione ad aggiornare le stime del volume d’affari generato globalmente per le compagnie aeree dalle attività di spedizione merci per il 2025, portandolo a 155 miliardi di dollari, in netto miglioramento quindi rispetto ai 142 miliardi di dollari stimati a giugno.
Il risultato crescerà ulteriormente nel 2026, con il comparto che arriverà a generare 158 miliardi di dollari di fatturato (+2,1% sul 2025), trainato in particolare delle spedizioni ‘time-sensitive’ e di e-commerce, con una crescita dei volumi in rallentamento, pari cioè al +2,6% in termini di tonnellate cargo-km, dopo il 3,1% segnato come detto quest’anno, a un totale di 71,6 milioni di tonnellate cargo-km.
Complessivamente, il report stima le compagnie aeree ricavi a 1,008 ‘trilioni’ di dollari per il 2025, in crescita del 4,5% a 1,053 ‘trilioni’ nel 2026. Gli utili netti attesi sono pari a 39,5 miliardi di dollari nel 2025, in crescita a 41 miliardi il prossimo anno. Parallelamente, gli utili operativi passeranno da 67 a 72,8 miliardi di dollari, con un margine operativo netto pure in aumento (dal 6,6% al 6,9%).
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