Volumi su (+10%) ma noli aerei giù (-21%) a gennaio secondo Xeneta
Gli analisti avvertono: la domanda rientrerà non appena i caricatori si abitueranno ai transiti più lunghi della via marittima
Il gennaio 2024 delle spedizioni aeree globali si è chiuso con un aumento “a sorpresa” della domanda, cresciuta del 10% anno su anno, ma anche con noli spot ancora molto al di sotto di quelli dello stesso mese del 2023, grazie anche all’abbondanza di stiva ora disponibile. Le tariffe risultano infatti ora inferiori del 21% a quelle del gennaio 2023, mese in cui invece si era vista una flessione del 38%.
Nel dettaglio, secondo l’ultimo bollettino di Xeneta, le tariffe medie sono state nel mese pari a 2,27 dollari per kg, in discesa rispetto a dicembre del 12%, sull’onda di un dynamic load factor sceso parallelamente di 3 punti percentuali al 56%. “Abbiamo visto un gennaio forte dal punto di vista dei volumi, ma in cui i fondamentali non sono cambiati” ha sintetizzato Niall van de Wouw, responsabile della area Cargo Aereo della società di analisi, rilevando come l’incremento dei traffici non sia legato a maggiori acquisti ma alle criticità logistiche suscitate dalla crisi del Mar Rosso e dal Capodanno Lunare, le quali hanno portato alcuni caricatori – in particolare aziende dell’abbigliamento e produttori di componenti – a buttarsi sulla via aerea.
A riprova di questa tesi, Xeneta cita il diverso andamento dei noli su due tratte analoghe (entrambe dal Far East ai paesi occidentali), interessate o o meno dalla criticità. Quelli dal nord est dell’Asia all’Europa, evidenzia, sono cresciuti dell’11% a 3,42 dollari per kg, mentre dalla stessa area verso il Nord America si è osservato un declino del 7% a 3,28 dollari. Da questi due trend la società di analisi deduce appunto che il primo andamento sia più una conseguenza delle criticità del trasporto via mare che un fenomeno che abbia a che fare con una crescita degli acquisti.
Xeneta si è peraltro detta convinta che lo stesso fenomeno sarà temporaneo, ovvero che “quando i caricatori accetteranno che il trasporto marittimo richiederà due settimane in più, la domanda di spedizioni aeree calerà”. Per queste ragioni secondo gli analisti è meglio che gli osservatori tengano gli occhi puntati su altri temi: l’andamento dell’e-commerce, la contrazione dell’economia tedesca, il rallentamento della Cina e l’inflazione, i quali potrebbero “ammutolire la domanda di spedizioni aeree nella prima metà del 2024”.
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