Iata rivede al ribasso volumi (+0,6%) e ricavi (-4,7%) del cargo aereo nel 2025
Sul settore domina l’incertezza generata dalle politiche tariffarie Usa
Nel suo report di metà anno, Iata – ovvero la International Air Transport Association – ha rivisto al ribasso le previsioni sulle performance 2025 delle compagnie aeree, perlomeno sul fronte cargo. ‘Colpevoli’ del cambio di scenario sono prevedibilmente le politiche tariffarie varate dall’amministrazione Usa, che stanno gettando incertezza sugli scambi globali.
Secondo le ultime stime dell’associazione, nell’anno in corso la domanda di spedizioni merci raggiungerà infatti i 69 milioni di tonnellate, in luogo dei 72,5 milioni previsti lo scorso dicembre, con una progressione dunque solo dello 0,6% sul 2024, anziché l’iniziale +5,8%. Nel 2024 il comparto aveva riscontrato un aumento dei volumi pari al +11,3%. Su questo sfondo, Iata sottolinea come nell’incertezza generale il comparto abbia osservato una crescita del 5,8% dei volumi ad aprile, dato deve indurre a seguire con attenzione l’evoluzione degli scambi nel corso dell’anno.
Più pesante il cambio di scenario atteso dal lato dei ricavi. Quelli generati dal cargo aereo nel 2025 saranno pari infatti a 142 miliardi di dollari, ovvero il 4,7% in meno rispetto all’anno precedente, contro i 157 miliardi che erano stati fissati dalle precedenti stime.
“La prima metà del 2025 ha portato con sé significative incertezze nei mercati globali. Ciononostante, sotto molti aspetti – incluso quello degli utili netti – sarà comunque un anno migliore per le compagnie aeree rispetto al 2024, anche se leggermente al di sotto delle previsioni precedenti” ha commentato il direttore generale di Iata Willie Walsh, che poi ha aggiunto: “Il principale fattore positivo è il prezzo del carburante per aerei, sceso del 13% rispetto al 2024 e dell’1% rispetto alle stime precedenti. Inoltre, prevediamo che nel 2025 le compagnie trasporteranno più passeggeri e più merci rispetto al 2024, anche se la domanda è stata influenzata da tensioni commerciali e da un calo della fiducia dei consumatori”.
Nel complesso, per le compagnie le previsioni 2025 restano positive, con utili netti attesi a 36 miliardi di dollari (in aumento rispetto ai 32,4 miliardi del 2024, ma leggermente inferiori alla precedente previsione di 36,6 miliardi) e margini in crescita (3,7%, in crescita non solo rispetto al 2024, quando erano del 3,4%, ma anche alle precedenti stime, che li davano al 3,6%). Anche i ricavi, attesi a 979 miliardi di dollari, si collocano al di sopra di quelli del 2014 (+1,3%), restando però sotto la soglia precedentemente prevista di 1 trilione.
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